CATALOGO PRODOTTI - maggio 2024

96 IMPIANTI TRATTAMENTO ACQUE CATALOGO VELO - Ediz. Marzo 2023 Per l’accumulo e la depurazione DEOLIATORI GRAVITAZIONALI CARATTERISTICHE TECNICHE: Le vasche di disoleatura statica sono vasche di calma che vengono dimensionate con tempi di ritenzione, riferiti alla massima portata scaricata, di almeno 15 minuti. Questi disoleatori sono definiti di classe II secondo la UNI-EN 858-1 e sono costituiti da una zona di sedimentazione in cui avviene la separazione del liquido leggero (massa volumica non superiore a 0,85 g/cm3) e degli inerti: fanghi, sabbie e limo. Per ciascun modello è prevista una capacità di accumulo dei liquidi leggeri. Il dimensionamento dei disoleatori si basa sulla definizione della portata nominale, cioè la massima portata trattabile secondo le specifiche di progetto, tale valore viene definito per consentire un adeguato tempo di ritenzione del refluo trattato e sulla base di prove di rendimento effettuate su miscele di acqua e gasolio. Il dimensionamento dei separatori di liquidi leggeri deve tenere conto della natura e della portata delle sostanze da trattare considerando la portata di acqua piovana che potrebbe raggiungere l’impianto, la massa volumica del liquido leggero e la presenza di sostanze che potrebbero impedire la separazione, per esempio detergenti. La portata di progetto viene calcolata per liquidi leggeri con densità inferiore a 0,85 g/cm3 (gasolio, benzina), in assenza di sostanze detergenti e per le sole acque di dilavamento superficiale IMPIEGO: trattamento delle acque di scolo di superfici coperte e scoperte di piazzali, parcheggi, autosaloni, garages,… NORMATIVE DI RIFERIMENTO: D.lvo 152/2006. 1. AREA DI SEPARAZIONE E ACCUMULO OLI: zona di calma in cui le sostanze galleggianti quali oli, grassi ed eventuali schiume si separano dal refluo e si accumulano sulla superficie. 2. EDIMENTATORE: sedimentatore conico che permette al flusso di rallentare così che le sostanze pesanti (sassolini, sabbie, pezzi di gomma e di metallo,…) possano sedimentare più facilmente ed essere convogliate nella sezione sottostante di accumulo fanghi. - 3. AREA DI ACCUMULO SEDIMENTI PESANTI: zona di calma in cui le sostanze pesanti sedimentando e si accumulano. - 4. TUBAZIONE DI USCITA: è caratterizzata da una tubazione che preleva il refluo all’incirca a metà vasca, cioè nella zona più limpida, in maniera da evitare la fuoriuscita del materiale galleggiante e di quello sedimentato. DEOLIATORI CON FILTRO A COALESCENZA CARATTERISTICHE TECNICHE: I deoliatori con filtro a coalescenza permettono di ottenere maggiori rendimenti di rimozione delle sostanze leggere. Il sistema sfrutta un supporto di spugna poliuretanica su cui si aggregano le particelle di oli ed idrocarburi, fino a raggiungere dimensioni tali da poter abbandonare il refluo per gravità. Questo trattamento è consigliato in presenza di limiti particolarmente restrittivi sulle concentrazioni di oli minerali ed idrocarburi allo scarico. Si consiglia l’introduzione di una fase di dissabbiatura a monte del deoliatore per evitare che sostanze solide possano intasare le maglie del filtro. IMPIEGO: trattamento delle acque di scolo di superfici coperte e scoperte di piazzali, parcheggi, autosaloni, garages,… 1. AREA DI SEPARAZIONE: zona di calma in cui le sostanze galleggianti quali oli, grassi ed eventuali schiume si separano dal refluo e si accumulano sulla superficie mentre le sostanze pesanti (sassolini, sabbie, pezzi di gomma e di metallo,…) sedimentano sul fondo della vasca. 2. AREA DI ACCUMULO OLI: gli oli separati dal refluo si accumulano sulla superficie. 3. AREA DI ACCUMULO SEDIMENTI PESANTI: i materiali pesanti separati dal refluo si accumulano sul fondo della vasca. 4. FILTRO A COALESCENZA: filtro in materiale poliuretanico a microbolle fini inserito all’interno di una griglia in acciaio inox, estraibile grazie alla presenza di un basamento e a delle guide sempre in acciaio inox. Il filtro a coalescenza è in grado di aggregare le particelle fini di olio presenti nel refluo in gocce di più grandi dimensioni tali che possano migrare verso la superficie separandosi dal refluo. STAZIONI DI SOLLEVAMENTO CARATTERISTICHE TECNICHE: Le stazioni di sollevamento per acque nere sono sistemi che permettono di sollevare e trasferire reflui verso stazioni poste a quote superiori (sistemi fognari, sistemi di depurazione). Sono necessarie, ad esempio, quando la quota degli scarichi del WC è più bassa dell’impianto di depurazione o delle condotte fognarie (scantinati, locali interrati, ecc.) e anche quando il profilo idraulico del sistema di depurazione non riesce a svilupparsi per gravità. La stazione consiste di una vasca di accumulo in polietilene lineare ad alta densità (LLDPE) di varie dimen-sioni all’interno della quale è installata una elettropompa sommersa. Nel caso di portate dei reflui da sollevare molto elevate e/o variabili e quando sia necessaria la presenza di una pompa di riserva sono previsti modelli a doppia pompa. Le pompe sono collegate ad opportuni quadri elettrici in modo tale che il comando di avvio possa essere, a seconda delle esigenze, manuale o automatico mediante galleggianti di marcia/arresto posizionati all’interno della cisterna. Le stazioni di sollevamento, a seconda delle esigenze, possono essere equipaggiate con diverse tipologie di pompe ca-ratterizzate da diverse prevalenze, portate e pressioni d’esercizio. IMPIEGO: rilancio a quote superiori di acque reflue pretrattate e non, acque piovane, ecc. 1. Elettropompe sommerse 2. Dispositivo di discesa in acciaio inox e si-stema di aggancio rapido 3. Galleggianti di comando 4. Valvola antiriflusso a palla in ghisa 5. Tubazioni in uscita SERBATOI DI ACCUMULO I serbatoi da interro sono di tipo modulare nei quali più moduli, monolitici in polietilene lineare ad alta densità (LLDPE), prodotti mediante stampaggio rotazionale, vengono collegati tra loro così da ottenere grandi volumi di accumulo. Grazie alla possibilità di utilizzare pezzi speciali (curva e Tee) con il modello Infinitank si possono creare serbatoi di svariate forme che permettono di sfruttare al meglio lo spazio a disposizione. Il collegamento tra i vari moduli componenti un serbatoio viene effettuato con un doppio sistema di imbullonatura e elettrosaldatura. Infatti 2 moduli vengono accoppiati e fissati tra loro attraverso bulloni di acciaio che garantiscono stabilità meccanica al serbatoio. La tenuta idraulica è invece garantita da una speciale elettrosaldatura di polietilene. Il polietilene è un materiale assolutamente atossico e non favorisce lo sviluppo di alghe nei fluidi contenuti nei serbatoi rendendoli idonei per il contenimento di acqua potabile ed altre sostanze alimentari. Inoltre il polietilene lineare sopporta elevati sbalzi di temperatura (da -20 a + 80 °C) ed è inerte nei confronti delle sostanze chimiche presenti nel suolo. Per tali motivi non si verificano problemi di ossidazione e corrosione del materiale che possano pregiudicare le caratteristiche meccaniche e l’impermeabilità dei serbatoi. Inoltre i serbatoi in polietilene, pur garantendo le stesse caratteristiche di altri materiali (cemento, vetroresina, metallo), sono molto più leggeri così che risultano estremamente semplici ed economiche le attività di trasporto, installazione e manutenzione. Infine i serbatoi in polietilene, in caso di necessità (collegamento tra più cisterne, installazione condotte d’entrata/uscita, di troppo pieno ecc.), possono essere forati. Impianti con vasche in polietilene 4.2

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